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Come funziona la quarantena obbligatoria in Korea

Vorrei condividere con voi questa esperienza di #quarantena forzata che ho fatto in #Corea del Sud ad aprile 2021.

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Ciao a tutti, mi chiamo Luigi e vorrei condividere con voi questa esperienza di #quarantena forzata (stile #lockdown) che ho fatto in #Corea del Sud ad aprile 2021.

PREMESSA: la quarantena, per chi arrivava in Corea del Sud dall’estero in quel periodo, era obbligatoria, anche se il risultato del #tampone molecolare era negativo o eri vaccinato. Solo poche categorie ne sono state esentate tra cui i #diplomatici, il personale #medico, i #volontari di associazioni umanitarie.

Vediamo le procedure per la quarantena in Korea

Arrivato in aeroporto, dopo varie procedure dovute al #covid (i passeggeri devono compilare 6 moduli sull’aereo, ognuno per uno step della procedura di ingresso), tra cui l’installazione obbligatoria sul telefonino di un app per monitorare il tuo stato di salute, mi ritrovo tra code varie e personale #governativo vestito con tute bianche da laboratorio e occhiali coprenti e protettivi di plastica trasparente.

Dopo questa procedura durata circa mezz’ora, sono arrivato in un’area comune recintata dove ho aspettato circa un’ora e mezza prima di essere trasportato in un hotel da parte di personale governativo tramite un bus.

Gli hotel per la quarantena predisposti dal governo coreano

Il trasferimento è durato quasi un’ora, ma arrivati alla reception troviamo personale preposto con tute bianche che coprono integralmente anche le scarpe, guanti di gomma, cappello sanitario e schermo di plastica trasparente che copre tutta la faccia.

Questi gentili signori, ci fanno disinstallare l’app di prima e ce ne fanno installare un’altra dove ogni giorno, due volte al giorno, devo indicare i miei eventuali sintomi, la temperatura (in ogni stanza c’è un termometro) e se voglio delle note aggiuntive.

Fatto questo, ci fotocopiano il passaporto e ci fanno pagare la stanza dell’hotel per due settimane per poco più di 1500 euro (pasti inclusi) e ci danno la tessera magnetica per aprire la porta della stanza.

Dopodiché un altro signore ci fornisce dei moduli da leggere, e un altro ancora (questo è dentro una specie di tunnel in plastica attrezzato a laboratorio) ci fa due tamponi, uno nella bocca e uno nel naso (dei quali a distanza di cinque giorni non so ancora il risultato).

Uscito dal tunnel (in tutti i sensi), un altro signore vestito da laboratorio mi dà una busta con dentro la cena. Prendo i miei tre bagagli (valigia, trolley e borsa da lavoro) più la busta con il cibo per la cena e lui mi infila nell’ascensore premendo il pulsante del piano giusto (stanza 616).

La camera ha un tavolino basso in stile #coreano (presuppone che uno stia seduto sul pavimento con le gambe incrociate), una TV con tutti i menù in coreano, il lavandino all’ingresso della stanza e il bagno con una doccia normale e una tazza del #water che neanche la #NASA la potrebbe progettare così.

Man mano che vedo le cose, mi ricordo che me le hanno spiegate:

– il #termometro per prendermi la temperatura

– delle buste arancioni con il simbolo di elemento #contaminante, sono 14 e le devo e posso usare solo una al giorno dove metto tutti i miei rifiuti, tutti insieme.

Ogni giorno alle 7 del mattino, alle 12 e alle 18, dall’altoparlante posto sul soffitto della camera, esce una musichetta ad alto volume e poi parte l’annuncio che dice che il cibo è pronto. L’annuncio viene enunciato in:

– coreano

– inglese

– cinese

– giapponese

– russo

Nota: alla fine dell’annuncio dicono di mangiare il cibo lentamente 🤣🤣🤣

Il cibo che forniscono durante la quarantena in Hotel

Il cibo lo lasciano fuori della porta in una busta di plastichetta tipo quelle della spesa e tu puoi solo aprire la porta per prendere la busta, che viene appoggiata su un piccolo supporto di legno.

Non puoi fare un passo oltre la porta.

Dopo aver mangiato la #colazione, metti quello che rimane nella busta arancione, insieme ai due pasti del giorno prima, la chiudi e la metti fuori della porta. “Loro” passano a ritirare le buste arancioni alle 10 del mattino.

In ogni busta, oltre al cibo chiuso nelle vaschette, mettono un botticino di #fermentilattici, un succo di frutta, una banana e due bottigliette di acqua da mezzo litro.

Vuol dire 3 litri di acqua al giorno, io non ce la faccio a berla tutta e la stanza mi si sta riempiendo di bottigliette.

Nelle vaschette c’è sempre una #zuppa (in Corea le zuppe sono ottime), un secondo accompagnato con il riso (secondo me qualche volta la carne che mi danno è di cane come per esempio il #bosintang), e una insalata accompagnata dal #kimchi che piace a pochi ma dicono faccia molto bene (a me la pancia ha iniziato a gonfiarsi in modo alieno e quindi ho smesso di mangiarlo).

Al mattino c’è anche un #tramezzino (di cui io mangio solo il companatico perché stando sempre fermo non posso mangiare carboidrati se no esco dall’hotel rotolando, e questo vale anche per il riso di pranzo e cena che assaggio solamente) e un uovo sodo, oltre a quattro bustine: due tipi di the e due tipi di caffè solubile (nella stanza c’è lo scalda acqua elettrico).

Io per contro mi sono portato:

– #polline in grani per mantenere alte le difese immunitarie e regolare l’intestino

– due flaconi di #vitaminaC da 1000mg

– due confezioni di #complessoB sempre per le difese immunitarie

– qualche bustina d’arachidi e noci varie per sicurezza

Il giorno dopo il mio arrivo ho iniziato a sentire parecchio caldo, ho chiamato la reception spiegando che l’aria condizionata non funziona e loro mi hanno contro-spiegato che tengono la ventilazione spenta per non diffondere il #virus nell’hotel. Mi hanno detto di aprire le finestre.🙄

Il “comfort” in hotel durante la quarantena

Alla mia richiesta di avere un tavolino di altezza normale dove poter appoggiare il #computer e lavorare, mi hanno risposto che non ne hanno; così ho appoggiato il tavolino sopra la mia valigia in modo da averlo un po’ più alto (ma devo stare comunque piegato).

Dalla finestra c’è ben poco da vedere e così mi ritengo fortunato che ho molto da lavorare e che ogni tanto posso divagare con il telefonino sui #socialnetwork perché se no sarebbe veramente deprimente.

Ah, dopo la prima doccia, mentre prendevo il ricambio, ho realizzato che cambiandomi ogni giorno avrei sporcato tutta la roba che ho in valigia e quindi, siccome sto in maglietta e mutande tutto il giorno, uso solo due cambi: quello che uso dopo la doccia e quello che ho usato prima della doccia, che poi lavo a mano e lo metto ad asciugare in attesa del giorno dopo.

Purtroppo quando faccio viaggi lunghi verso est, ci metto parecchio ad adattarmi al fuso orario e così ho passato quattro notti insonni a girarmi e rigirarmi nel letto, rimanendo poi uno #zombie durante il giorno.

Questo è tutto!

Luigi dall’hotel #GoldenTulip, a voi studio🤓

PS: nelle foto vedete di quanto vi ho così brevemente accennato 🙋‍♂️

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