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Le Marionette Coreane

Una antica forma d’intrattenimento, con marionette che raccontano la Storia e le emozioni del popolo Coreano.

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Inhyongguk, o “marionette coreane,” è una forma tradizionale di teatro di marionette originaria della Corea. Questa forma d’arte, che ha radici antiche, combina abilmente lo spettacolo delle marionette con la narrazione, la musica e la danza.

Foto credit web Naver Corea del Sud

Le marionette coreane sono generalmente realizzate con materiali come legno, stoffa e carta, e sono spesso decorate in modo elaborato per rappresentare vari personaggi, dai nobili e guerrieri ai contadini e spiriti. I burattinai, possono manipolare le marionette usando fili, bastoni o direttamente con le mani, dando vita a storie che spaziano dai miti e leggende tradizionali a racconti più contemporanei, non solo servivano come intrattenimento, ma erano anche strumenti per raccontare storie mitologiche, storie popolari e per commentare la società dell’epoca. Uno degli aspetti distintivi del teatro di marionette coreano è la sua capacità di trasmettere emozioni profonde e complesse, nonostante l’apparente semplicità delle marionette stesse. Gli spettacoli spesso includono elementi di humor, tragedia e moralità, facendo riflettere il pubblico su temi universali come l’amore, la giustizia e il destino.

Inoltre, il teatro di marionette coreano è spesso accompagnato da musica tradizionale eseguita con strumenti come il gayageum (una cetra a 12 corde), il janggu (un tamburo a doppia testa) e il piri (un tipo di oboe). Questo crea un’esperienza immersiva e multisensoriale che affascina e coinvolge il pubblico.

Foto credit web Naver Corea del Sud

Origini

Le prime forme di marionette in Corea risalgono al periodo dei Tre Regni (57 a.C. – 668 d.C.). Le marionette erano usate in vari rituali religiosi e cerimonie per comunicare con gli spiriti e per intrattenere divinità. Con il tempo, queste pratiche si sono evolute, integrando elementi di danza, musica e teatro.

Marionette di Talchum

Il “Talchum” è una forma tradizionale di danza mascherata coreana che include spesso l’uso di marionette. Gli spettacoli di Talchum sono spesso caratterizzati da satira sociale, mettendo in scena personaggi che rappresentano vari archetipi della società coreana, come il nobile arrogante, il monaco astuto e il contadino onesto.

Pansori e Marionette

Il “Pansori” è una forma di narrazione musicale che utilizza una combinazione di canto, narrazione e percussioni. Anche se il Pansori è principalmente una performance umana, alcune rappresentazioni moderne includono marionette per arricchire la narrazione visiva. Questo mostra l’adattabilità delle marionette coreane e la loro capacità di integrarsi con altre forme d’arte tradizionali.

Influenza Culturale e Modernizzazione

Con l’avvento della modernizzazione e la colonizzazione giapponese, le marionette coreane hanno subito un declino. Tuttavia, durante il XX secolo, c’è stato un rinascimento culturale che ha portato a una riscoperta e valorizzazione delle arti tradizionali. Oggi, molti gruppi teatrali in Corea del Sud lavorano per preservare e innovare l’arte delle marionette, integrando tecniche moderne e temi contemporanei.

In conclusione, la storia delle marionette coreane è un affascinante viaggio attraverso il tempo, che continua a evolversi. Ogni maschera rappresenta un personaggio specifico e ha un significato simbolico. Per esempio, le maschere di anziani spesso simboleggiano saggezza, mentre quelle di demoni possono rappresentare cattivi presagi o forze avverse.Questi spettacoli erano originariamente eseguiti nei villaggi durante le festività e le celebrazioni, ma oggi si possono vedere anche in teatri e festival culturali in tutta la Corea del Sud.

Foto credit web Naver Corea del sud

Se ti capita di visitare la Corea del Sud, assistere a uno spettacolo di burattini coreani è un’esperienza che non dovresti perdere. Non solo ti offrirà un momento di svago, ma ti permetterà anche di connetterti con una parte importante del patrimonio culturale coreano.

-Foto copertina credit web Naver Corea del Sud

Paola Pelissa

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