Alla Biennale di Venezia 2024, la scoperta della memoria olfattiva di ognuno di noi, legata all’esperienza personale e alle fragranze, i profumi e gli odori della vita in Corea.
Quando mi è stato chiesto, per il KOCIS, (cioè l’Honorary Reporter of Korea di cui faccio parte), di scrivere un articolo per loro sulla Biennale di Venezia 2024 e sulle opere degli Artisti Coreani che esponevano quest’anno,sia nella Mostra che al Pavillion’s korea, ho accettato con tanta curiosità di visitare questa edizione. MI sono presa un paio di giorni di vacanza e sono arrivata a Venezia, che mi ha trasportata in una realtà che, mi ero già informata prima , sarebbe stata legata ad odori e profumi che raccontavano la Corea. Accompagnata dal sottofondo delle cicale, sono entrata alla Biennale, pronta ad immergermi nell’Arte.
Entrata al Padiglione della Corea, non vi nego che sono rimasta un pochino interdetta, lo spazio che si presenta di fronte al visitatore, a prima vista è ampio e molto spartano.Dentro il pavillion si rincorrono giocando tra di loro colori come il verde tiffany e il legno chiaro che dominano praticamente tutta la visuale, le vetrate grandi danno luce su questa struttura e a terra inciso nel legno troviamo il simbolo dell’infinito che si interseca rincorrendosi, e due sculture di legno rotonde che richiamano il nastro di Moebius, l’infinito nella vita reale.
L’opera di Koo Jeong A presentata alla Biennale di Venezia 2024 nel Padiglione Corea, intitolata “Odorama Cities,” viene descritta come un’esperienza multisensoriale che esplora il tema dell’olfatto come mezzo di connessione e memoria urbana.
Passata la prima stanza dell’infinito,dove si trovano le informazioni sull’Artista , si entra in una seconda, dove lo spazio è occupato da una statua nera al centro della stanza, (mi ha ricordato a prima vista la danza “Choom”, ne parleremo in un prossimo articolo su Kotalia), fermata in un giocoso salto leggero e senza tempo, come a rappresentare il proprio “IO” bambino.
Dall’ interno della statua ad intervalli di circa un minuto e mezzo, dall’interno della statua, dai due fori nelle narici, esce una nuvola di profumo che ti avvolge con fragranze e odori, che racchiudono l’essenza della Corea,io personalmente ha rievocato l’odore di pulito, che spesso ho percepito nei miei viaggi.
“Odorama Cities” non è solo un’opera d’arte, ma anche una riflessione sulla connessione tra odore e memoria. Koo Jeong A invita il pubblico a considerare come gli odori possono evocare ricordi e sentimenti, contribuendo a costruire un senso di identità e appartenenza. In un’epoca in cui le città stanno cambiando rapidamente, l’opera serve anche come un modo per preservare e celebrare le esperienze sensoriali uniche che definiscono la vita urbana in Corea . Con la sua creatività e profondità, “Odorama Cities” rappresenta un contributo significativo del suo Paese, offrendo emozioni olfattive che possono essere straordinariamente potenti e vivide. I visitatori che hanno avuto il piacere di visitare la Corea del Sud, possono ritrovare tra queste profumi le fragranze che si respirano lì, chi non ha ancora avuto l’esperienza di visitare il Paese del Calmo Mattino, può riconoscerne dentro queste fragranze dei propri ricordi olfattivi le similitudini del profumo salmastro del mare, la legna bruciata e il carbone, e la fragranza del pane appena sfornato, persino di l’odore delle persone dei vestiti usati , del cibo coreano, e con la mente rivivere odori che possono evocare ricordi d’infanzia, riportandoci alle calde mattine trascorse in cucina con la nonna. Il profumo dei fiori in una sera d’estate può trasportarci in un giardino incantato, dove ogni petalo sembra raccontare una storia d’amore. Anche l’odore della pioggia sulla terra asciutta può risvegliare un senso di rinnovamento e speranza, come se la natura stessa ci offrisse un abbraccio rassicurante. Ogni fragranza ha il potere di toccare corde profonde del nostro cuore, tessendo un arazzo di emozioni e memorie che arricchiscono la nostra esperienza di vita. una prospettiva innovativa e toccante sull’arte e la memoria.
Koo Jeong A è un’artista contemporanea di origine sudcoreana, nota per le sue opere che spaziano da installazioni site-specific a sculture, disegni e video. Nata nel 1967 a Seoul, Koo Jeong A ha sviluppato una pratica artistica che esplora temi come lo spazio, l’ambiente e la percezione sensoriale. Le sue opere spesso invitano il pubblico a interagire e a riflettere sul rapporto tra l’uomo e il suo contesto fisico e culturale.
Uno degli aspetti distintivi del lavoro di Koo Jeong A è l’uso di materiali inusuali e tecniche innovative. Ad esempio, ha creato installazioni utilizzando il ghiaccio secco, la luce fluorescente e persino i magneti. Queste scelte non convenzionali non solo stimolano la curiosità dello spettatore, ma creano anche esperienze immersive che sfidano le percezioni tradizionali dello spazio e del tempo. Tra le opere più celebri c’è “Oussser”, una pista di skate completamente fosforescente, che unisce arte, sport e comunità in un’esperienza unica e coinvolgente.
Koo Jeong A ha esposto le sue opere in numerose gallerie e musei internazionali, tra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Biennale di Venezia e il Museo d’Arte Moderna di New York. La sua capacità di trasformare gli spazi e di creare connessioni emotive profonde con il pubblico la rende una figura influente nel panorama artistico contemporaneo. Attraverso le sue creazioni, Koo Jeong A continua a esplorare e ridefinire i confini dell’arte, invitando gli spettatori a vedere il mondo con occhi nuovi.
Con “Odorama Cities”, Il potere evocativo dei profumi è uno degli aspetti più affascinanti della nostra esperienza sensoriale. Il nostro olfatto è strettamente legato alle aree del cervello che gestiscono la memoria e le emozioni, e questo rende i profumi dei veri e propri catalizzatori di ricordi. Basta una semplice fragranza per trasportarci istantaneamente in un momento del passato, facendoci rivivere sensazioni e sentimenti che pensavamo perduti.
La capacità di percepire attraverso i profumi dei ricordi è un dono che ci permette di mantenere viva la nostra storia personale. Non solo arricchisce la nostra vita quotidiana, ma ci offre anche un potente strumento di connessione con noi stessi e con gli altri. Concedersi il tempo di riscoprire e apprezzare questi momenti attraverso i profumi può essere un’esperienza profondamente gratificante e terapeutica.
Visitare questa mostra, può raccontarvi e rammentarvi, memorie che hanno fatto e fanno parte del vostro passato o della vostra vita.
Paola Pelissa