La leggenda della Gumiho è una delle storie più affascinanti e misteriose della tradizione folkloristica coreana. La Gumiho, o “volpe a nove code,” è una creatura mitologica che appare spesso nelle leggende e nei racconti popolari.
Secondo la leggenda, la Gumiho è una volpe che ha vissuto per mille anni e ha acquisito poteri soprannaturali, inclusa la capacità di trasformarsi in una bellissima donna. Questa trasformazione le permette di ingannare gli esseri umani, ammaliarli e renderli succubi, spesso con l’intento di rubare il loro cuore o il fegato, che secondo la tradizione le permettono di mantenere la propria immortalità e i poteri magici.Questa figura è simile a quella del kitsune giapponese e del huli jing cinese, ma ha caratteristiche e storie uniche che la distinguono.
Ci sono numerose narrazioni in cui appare una Gumiho, alcune di queste si possono trovare nel Compendio della Letteratura Orale Coreana 한국 구비문학 대계, Han-guk gubimunhak
La Gumiho è spesso descritta con un aspetto incantevole e una bellezza irresistibile, ma dietro questa facciata attraente si cela una natura potenzialmente pericolosa. Visivamente è spesso descritta come una donna di straordinaria bellezza, ma alcuni dettagli, come le orecchie appuntite o l’ombra di una coda, possono tradire la sua vera natura.
La Gumiho è un personaggio ambivalente: in alcune storie, è vista come una figura malevola, mentre in altre è ritratta come un essere capace di compassione e amore. Ci sono racconti in cui la Gumiho desidera diventare completamente umana e, per farlo, deve dimostrare bontà e resistere alla tentazione di uccidere gli esseri umani per un certo periodo di tempo, in alcune leggende, per diventare umana non deve uccidere ne mangiare fegato o cuore di nessun essere umano per mille giorni, oppure se si innamora di un uomo ed esso la scopre, egli non deve rivelarne l’identità a nessuno per ben 10 anni, oppure nella leggenda più crudele deve mangiare il fegato di 1000 uomini, altrimenti si trasformerà in bolle.
La Gumiho come i Draghi ha con se una sfera magica chiamata Yeouiju, che la protegge e che può salvare la vita ad un altro essere umano, e che deve ricaricare alla luce della luna piena.
Un esempio di questa reinterpretazione moderna può essere visto nei kdrama televisivi coreani, dove la Gumiho è rappresentata come una figura tragica, in cerca di redenzione e di una vita normale. Queste storie offrono una prospettiva più complessa e sfumata della Gumiho, trasformandola da un semplice mostro in una creatura con desideri e sentimenti umani.
Ecco alcuni titoli di K-drama che hanno la figura del Gumiho (una volpe a nove code) come tema centrale e Buona visione!
- “My Girlfriend is a Gumiho” (2010)
- Questo drama racconta la storia di un giovane che libera accidentalmente una Gumiho intrappolata in un dipinto e poi si innamora di lei.
- “Gu Family Book” (2013)
- Questo drama storico narra le vicende di un giovane mezzo umano e mezzo Gumiho che cerca di diventare completamente umano.
- “Tale of the Nine Tailed” (2020)
- La storia segue un Gumiho maschio che vive tra gli umani e una produttrice televisiva che indaga su eventi soprannaturali.
- “The Thousandth Man” (2012)
- Una Gumiho deve raccogliere 1.000 fegati di uomini per diventare umana, ma si trova in difficoltà quando si innamora del suo potenziale millesimo uomo.
- “My Roommate is a Gumiho” (2021)
- Una commedia romantica su una studentessa universitaria che accidentalmente ingoia una perla preziosa appartenente a un Gumiho maschio, costringendoli a vivere insieme.
-Foto credit copertine film coreane dal web
La leggenda della Gumiho continua a essere una parte importante della cultura coreana, riflettendo temi di inganno, amore, desiderio e redenzione. La sua figura ambigua, che oscilla tra il bene e il male, tra il mondo umano e quello soprannaturale, continua ad affascinare e intrigare generazioni di ascoltatori e lettori. la Gumiho è una creatura affascinante e complessa, che incarna sia la bellezza che il pericolo, e che continua a catturare l’immaginazione di chiunque incontri le sue storie.
-Foto copertina credit Pinterest
Paola Pelissa
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