Il Dio Dragone coreano, noto anche come “Yong” (용), è una figura mitologica di grande importanza nella cultura e nelle leggende della Corea. Una delle principali caratteristiche del Dio Dragone coreano è la sua capacità di trasformarsi.I draghi coreani possono cambiare forma a piacimento, apparendo come umani o altre creature, e questa abilità li rende estremamente potenti e versatili. Inoltre, sono noti per la loro intelligenza e saggezza, spesso servendo come consiglieri e protettori dei re e dei nobili. La loro presenza è vista come un segno di buon auspicio e benedizione.
I draghi coreani,chiamati anche Imoogii sono spesso caratterizzati da un aspetto fisico distintivo. Solitamente, hanno il corpo lungo e serpentino, con scaglie simili a quelle di un pesce, corna di cervo, artigli di aquila e una perla magica sotto il mento, che rappresenta la saggezza e il potere spirituale. Questa combinazione di elementi naturali simboleggia il loro legame con diversi aspetti del mondo naturale. La raffigurazione del Dio Dragone è spesso presente nell’arte, nella letteratura e nelle celebrazioni culturali coreane.
I dei dragoni del mare coreani sono figure affascinanti della mitologia e del folklore della Corea, con un ruolo significativo nelle credenze religiose e culturali del paese. Tra queste divinità, Yongwang è uno dei più noti,è spesso raffigurato come un potente drago che controlla le acque e le tempeste. È venerato dai pescatori e dai marinai che cercano protezione e buona fortuna durante i loro viaggi in mare. I templi dedicati a Yongwang si trovano lungo le coste, dove i devoti offrono preghiere e sacrifici per placare le acque e garantire un pescato abbondante.
Un’altra figura importante è Haesin, il dio del mare, che possiede il potere di governare tutti gli esseri marini e le forze oceaniche. Haesin è spesso invocato per la sua benevolenza e la sua capacità di proteggere le persone dalle calamità naturali come maremoti e tifoni. Le storie su Haesin sono spesso intrecciate con racconti di eroi e di sfide epiche, riflettendo l’intensa relazione tra l’uomo e il mare nella cultura coreana.
Le divinità del mare coreane non solo rappresentano il potere e la vastità dell’oceano, ma anche la connessione spirituale della popolazione coreana con la natura. Queste divinità sono celebrate attraverso festival, rituali e narrazioni orali che continuano a essere tramandate di generazione in generazione. Rappresentano un ponte tra il mondo umano e quello naturale.
ricordando Le haenyeo, le leggendarie pescatrici subacquee dell’isola di Jeju in Corea del Sud, praticano un rituale unico e affascinante prima di ogni immersione.
Queste donne coraggiose, che spesso lavorano senza attrezzature subacquee moderne, invocano la protezione delle divinità marine per garantire la loro sicurezza e il successo nella raccolta delle risorse marine.
Il rituale di invocazione, noto come “bulteok”, è un momento sacro in cui le haenyeo si riuniscono attorno a un altare situato vicino alla riva. Qui, offrono riso, frutta, pregando per la protezione delle acque. Questo rituale non è solo un atto di fede, ma rappresenta anche un profondo legame culturale e spirituale con il mare, che è al centro della loro vita quotidiana e del loro sostentamento.
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Paola Pelissa