Durante questo periodo, dal 1392 al 1910, la Corea fu sotto la dinastia Joseon, fondato dal Generale Yi Seong, che dopo aver rovesciato il regno di Goreyo, mise fine alla dominazione mongola che governava il Paese dal 1259, e salito al Trono prese il nome di Re Taejo.
La dinastia Joseon era conosciuta per il suo confucianesimo ortodosso, che influenzava profondamente la vita sociale, politica ed economica del paese. La società coreana era fortemente gerarchizzata, con una chiara divisione tra le varie classi sociali, come i nobili (yangban), i contadini (sangmin) e i servitori (cheonmin).
Le Donne del periodo Joseon vennero relegate al ruolo secondario, dovevano prendersi cura della casa e della famiglia, al contrario del periodo Storico di Silla nella Storia di Corea dove nel passato avevano governato brillantemente le prime Regine, (vedi aricolo su La Regina Seondeok ), il potere e lo studio venne riservato solo agli uomini.
Nel corso del XIX secolo, la Corea rimase relativamente isolata dal resto del mondo, mantenendo una politica di chiusura verso l’esterno, nota come “Sadae” o “servitù”. Questo isolamento fu in parte dovuto al desiderio di proteggere la propria cultura e sovranità dalle influenze straniere. Tuttavia, verso la fine del secolo, la Corea cominciò a subire pressioni da parte di potenze straniere, come la Cina, il Giappone e le nazioni occidentali, che cercavano di aprire il paese ai commerci e di espandere la propria influenza nella regione.
Il periodo Joseon,rappresenta una delle epoche più significative della storia coreana, caratterizzata da un notevole sviluppo culturale, scientifico e tecnologico. Durante questo periodo, diverse invenzioni e innovazioni hanno avuto un impatto duraturo sulla società coreana e oltre.
Una delle invenzioni più notevoli del periodo Joseon è il “Jikji”, il più antico libro esistente stampato con caratteri mobili in metallo, risalente al 1377. Questo è un risultato straordinario, anteriore alla famosa Bibbia di Gutenberg, e testimonia l’avanzato stato della tecnologia di stampa in Corea. Il Jikji ha permesso una più ampia diffusione della conoscenza e ha contribuito all’alfabetizzazione e all’educazione della popolazione.
Un’altra invenzione importante è il “Sundial” o meridiana di Cheugugi, sviluppata durante il regno di Sejong il Grande. Questo strumento astronomico avanzato veniva utilizzato per misurare il tempo e studiare i movimenti celesti. Sejong il Grande ha anche promosso l’invenzione dell’alfabeto Hangul, che ha semplificato drasticamente la scrittura e la lettura rispetto ai complessi caratteri cinesi, rendendo l’alfabetizzazione più accessibile a tutte le classi sociali.
Infine, il periodo Joseon ha visto la creazione di vari strumenti scientifici e militari, come il “Hwacha”, un lanciarazzi multiplo utilizzato per difendere il paese dalle invasioni. Questo dispositivo poteva lanciare centinaia di razzi contemporaneamente, dimostrando l’ingegnosità e l’abilità tecnologica dei coreani dell’epoca. Queste invenzioni e innovazioni non solo hanno migliorato la vita quotidiana durante il periodo Joseon, ma hanno anche lasciato un’eredità duratura nella storia della Corea e del mondo intero.
Purtroppo la dominazione giapponese sulla Corea, che ebbe luogo dal 1910 al 1945, fu un periodo di grandi cambiamenti e sofferenze per il popolo coreano. L’annessione della Corea al Giappone iniziò formalmente il 22 agosto 1910, quando il Trattato di Annessione fu firmato, benché molti storici sostengano che tale trattato sia stato imposto con la forza e senza il consenso del popolo coreano. Durante questo periodo, che vide il declino e la chiusura del Periodo Joseon,il Giappone implementò una serie di politiche volte a integrare la Corea nella sfera economica e culturale giapponese, spesso con metodi coercitivi e repressivi.
La politica di assimilazione culturale giapponese mirava a eradicare l’identità coreana. L’uso della lingua coreana fu fortemente scoraggiato e le scuole furono obbligate a insegnare in giapponese. Molti coreani furono costretti a cambiare i loro nomi in nomi giapponesi attraverso il “Sōshi-kaimei” (cambiamento del nome e del cognome).
I Coreani che rifiutavano di sottostare a queste terribili imposizioni venivano puniti ed umiliati in moltissimi modi, uno di questi era di tagliare loro i capelli, che per il Popolo Coreano era un gesto oltraggioso, per la cultura e tradizione Coreana la discendenza con i loro antenati passava anche attraverso i loro capelli, segno di appartenenza alla loro linea di sangue.
Inoltre, il Giappone sfruttò pesantemente le risorse naturali della Corea e utilizzò la forza lavoro coreana in condizioni spesso brutali. Molti coreani furono arruolati forzatamente nell’esercito giapponese o costretti a lavorare in fabbriche e miniere.
La resistenza coreana, fieramente e con poche risorse a disposizione si difese e lottò strenuamente contro l’occupazione giapponese e non si fece attendere. Movimenti come il Movimento del 1º marzo 1919, noto anche come Samil Undong, rappresentarono la lotta del popolo coreano per l’indipendenza. Questo movimento, che vide la partecipazione di milioni di coreani, fu brutalmente represso dalle autorità giapponesi, ma segnò un momento cruciale nella storia del nazionalismo coreano. La dominazione giapponese sulla Corea terminò con la resa del Giappone alla fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945, portando alla divisione della penisola coreana in due stati separati: la Repubblica di Corea (Corea del Sud) e la Repubblica Popolare Democratica di Corea (Corea del Nord).
PAOLA PELISSA
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