-Tempio Jogyesa Photo Rosamaria Caiazza-
Io, viaggiatrice per passione… la mia Corea in pillole
Quando finalmente ho visitato il Paese del Calmo Mattino, questo si è rivelato una realtà… che ha superato di gran lunga le mie aspettative…
Finalmente a destinazione, Seoul, aeroporto di Incheon. E mentre ti dirigi verso il cuore della capitale, ti assale l’incredibile sensazione di sapere che in questa città non ti annoierai mai. Descriverne colori, profumi e suoni è davvero difficile, emozioni intime, inebrianti. Visitare la Corea e la sua capitale in primavera, è stato un valore aggiunto al mio viaggio, impossibile dimenticare la moltitudine dei meravigliosi fiori, che abbelliscono ogni angolo della città, aiuole, parchi, giardini .
–Fiori al Parco di Incheon Photo Rosamaria Caiazza–
Non ho mai visto una distesa così infinita di rododendri dai più svariati e magnifici colori; fioriture ovunque, alberi di ciliegio, buganvillee, glicini…. Ti senti pervasa da una singolare eccitazione, quella di sentirti non solo spettatrice ma anche protagonista di una di quelle belle fiabe dell’infanzia, che narravano di natura e colori.
–Jogyesa Temple- Seoul photo Rosamaria Caiazza–
La città è immensa, e sai di farne parte anche tu, una sensazione davvero bella!
–Yeongdeungpo Park: nell’aiuola fiorita la Corea del Sud,la Corea del Nord e Isola di Jeju Photo Rosamaria Caiazza–
Con l’approssimarsi della sera, Seoul si offre alla sua magnifica vista e in tutta la sua vastità, sia dall’osservatorio della Lotte Tower, sia dai piani alti della Namsan Tower.
–Vista dall’alto dalla Namsan Tower Photo Rosamaria Caiazza–
-Namsan Tower Photo Rosamaria Caiazza-
è incredibilmente suggestivo perdersi con lo sguardo dentro gli infiniti bagliori delle luci e vedere parte di essi riflettersi sulle anse del fiume Han.
–Passeggiata lungo il Fiume Han Photo Rosamaria Caiazza–
La rete capillare della metropolitana sicuramente permette di raggiungere le tantissime attrazioni turistiche che sono sparpagliate nella vastissima area di questa capitale. Magnifico confidare nella puntualità dei coreani e dei loro mezzi di trasporto, scoprirai con piacere che le tue aspettative non saranno deluse.
– Dongsipjagak Torre EST del Palazzo Reale Gyeongbokgung Photo Rosamaria Caiazza-
Lungo le coloratissime vie dei grandi o piccoli quartieri, si susseguono un’infinità di negozi dove si vende il più disparato genere di articoli, molte le sale da caffè, e le bancarelle per lo street food agli angoli delle strade, immancabili i negozi di cosmetica, e i cartelloni che pubblicizzano i numerosi trattamenti estetici, una vera e propria mania, per i quali, soprattutto le nuove generazioni, non fanno a meno di sottoporsi.
-Seoul di notte Photo Rosamaria Caiazza-
Innumerevoli sono i piccoli ristoranti che offrono all’ospite diverse tipologie di pietanze a base di carne, pesce o verdure, ma sicuramente non si può fare a meno di avere un divertente approccio con il barbecue coreano, è offerto dalla maggior parte dei ristoranti.
-BBQ Ristorante Coreano Photo Rosamaria Caiazza-
Ogni tavolo, al suo centro, è fornito di carboni accesi, griglia e cappa aspirante, la carne arriva al tavolo cruda e va da sé che, spinti dal desiderio di essere uno “chef grillardin”, vi cimenterete in questo ruolo. Pinze e forbici arrivano immancabili in ogni tavolo, i coreani hanno rituali ben precisi, la carne arrostita va tagliata in piccolissime porzioni e sognatevi di portarla direttamente alla bocca, dovrà prima essere rigorosamente intinta nelle svariate salse, alcune piccantissime o avvolta unitamente a degli spicchi di aglio, alle foglie fresche di sesamo o lattuga. Spesso le coppie innamorate, amano preparare e scambiarsi questi piccoli bocconcini. Immancabile la loro pietanza nazionale, “Sua Maestà il cavolo Kimchi”, sia nella versione naturale che in quella ultrapiccante, impensabile la sua assenza da qualsiasi tavola in Corea, come anche la scodella, una per ciascun commensale, colma di riso glutinoso, è il loro “pane”. Altre pietanze sono di contorno, servite in piccole ciotole, ci sono i cubetti di tofu o cetriolo, alghe, germogli di soja, piccoli pesci o avannotti secchi, conditi con olio sale e aglio, e ancora, zenzero fresco tagliato in sottili lamelle, e la piccantissima polpa di rafano. Sapori singolari e speziati, ma si sa , siamo in Oriente!
È giunto il tempo di poggiare le “cheogarat”, le bacchette di metallo coreane, di ringraziare , “gamsahabnida” , e di salutare “annyeong”…dimenticavo, dopo aver pagato consiglio di non lasciare la mancia a chi vi ha servito, è considerato un gesto di maleducazione!
–Photo Rosamaria Caiazza–
Rosamaria Caiazza
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