La caratteristica che salta subito agli occhi della metropoli di Seoul è la perfetta coabitazione tra moderni grattacieli, trasporti e servizi tecnologici all’avanguardia, che la proiettano nel futuro, e magnificenti templi buddisti e mercati di strada, che catapultano i visitatori nel passato, il tutto nel giro di pochi metri!
Seoul si compone di 25 gu, cioè distretti, che variano per estensione, composti da una serie di dong, quartieri. Si sviluppa sulle sponde del fiume Han ed è circondata da una cornice naturale di montagne.
Jongno rappresenta il nucleo storico della città e comprende aree molto diverse, ma di sicuro interesse per i turisti, vi si possono trovare infatti tre dei cinque palazzi storici, templi, parchi, giardini, mercati, santuari, musei e la residenza presidenziale, la Casa Blu.
Essendo molto centrale, questo quartiere ci permette di scegliere fra numerosissimi alberghi che, prenotati con un certo anticipo, possono farci risparmiare anche se, dobbiamo dire, non ci sono molti ostelli. Altro punto a favore è che, anche dal punto di vista dei trasporti, Jongno è un ottimo quartiere, vi passano numerose linee della metropolitana ed è un’ottima base per visitare la città.
Ma cosa visitare una volta arrivati? Possiamo iniziare dal Palazzo Gyeongbokgung, che fu per duecento anni la principale dimora della dinastia Joseon.
All’epoca del suo massimo splendore questo complesso poteva contare circa cinquecento edifici, che per la maggior parte sono andati distrutti nel corso dei secoli. All’interno del palazzo troviamo il Museo del Folclore e il National Palace Museum, dove possiamo ammirare il dancheong, l’arte del dipingere muri, colonne e grondaie con disegni geometrici, usando i cinque colori che rappresentano gli elementi fondamentali: legno, fuoco, terra, metalli e acqua.
Passeggiando nelle grandi sale e nei meravigliosi giardini, oltre che lungo le sponde del lago artificiale che si trova nella parte posteriore, verrete rapiti e trasportati in quel passato così ricco di splendore di cui tutti i coreani vanno fieri.
Oltre che girovagare in piena autonomia, potrete avvalervi di visite guidate gratuite. Tutti i giorni si può assistere al cambio della guardia, che ripete esattamente ciò che veniva fatto secoli fa durante la dinastia Joseon.
Uscendo poi dalla porta Geonchunmun del palazzo, potrete dirigervi verso il villaggio di Bukchon Hanok, un vero e proprio quartiere nel quartiere, dove ammirare oltre novecento bellissime case ed edifici tradizionali hanok, che vi faranno toccare con mano la Seoul di tantissimi anni fa. Bukchon significa letteralmente “villaggio settentrionale”, anticamente vi alloggiavano le famiglie nobiliari della dinastia Joseon e gli ufficiali del governo. Questo luogo è Sito Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Anche se la maggior parte delle case sono private, ne troverete alcune visitabili, previo pagamento di un biglietto, mentre altre sono state trasformate in negozi, gallerie e ristoranti. Bisogna tener presente che si tratta di una zona residenziale immersa nella natura; quindi, non bisogna assolutamente recare disturbo e non si deve in alcun modo violare la privacy dei residenti. Una delle caratteristiche più importanti delle case hanok sono i tetti spioventi in tegole, che servono a riparare dal cocente sole estivo, ma allo stesso tempo lasciano passare la luce d’inverno. Sono costruite in legno, pietre e carta per amalgamarsi al meglio con la natura circostante. La loro pavimentazione include il sistema di riscaldamento ondol, molto usato ancora oggi in Corea, ottenuto collocando una lastra di pietra sotto il pavimento che un tempo veniva riscaldata tramite il calore proveniente da una fornace esterna.
Il fascino di questo quartiere non deluderà nemmeno chi ama lo shopping, in quanto potrà sbizzarrirsi nei negozi in cui affittare l’hanbok, il costume tradizionale coreano, e in altri in cui acquistare oggetti tradizionali di ceramica lavorati a mano, come teiere e tazze da tè di piccole dimensioni.
Ma Seoul, come abbiamo già detto, non è solo storia e modernità ma anche natura ed in questo quartiere possiamo trovare il canale Cheonggyecheon che attraversa la parte settentrionale della città e sfocia nel fiume Han.
Dopo essere stato coperto da una strada negli anni Cinquanta del secolo scorso, è stato riqualificato completamente nel nuovo millennio. Possiamo camminare lungo i sei chilometri di canali percorribili a piedi su entrambe le sponde ed attraversare i ventidue ponti. È un posto amatissimo da residenti e turisti e teatro di numerose manifestazioni come il Lantern Festival.
Monia Bernardini
Credit foto copertina: Tawatchai07, Cskkkk, Lifeforstock