L’hangul (한글), se si fa riferimento alla Corea del Sud, o chosŏngŭl (조선글), se si fa riferimento alla Corea del Nord, è un alfabeto molto recente in confronto alla nascita dell’alfabeto latino che è datata VIII secolo a.C..
L’hangul è un alfabeto fonetico, ovvero l’insieme di simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno grafico a ogni fono, proprio come l’alfabeto latino.
La forma di questo alfabeto che viene utilizzata oggigiorno, però, non coincide perfettamente con quella utilizzata appena dopo la sua nascita, poiché col passare degli anni è avvenuto un processo di semplificazione.
Prima che questo meraviglioso alfabeto diventi la lingua ufficiale bisogna però aspettare il 1945, data simbolica per molti paesi…
Da dove deriva il nome?
Letteralmente hangul (한글) significa sia “grande alfabeto” in coreano antico che “alfabeto coreano” in coreano moderno ed è stato coniato dal linguista coreano Ju Si-gyeong (주시경) nel 1912.
Hunmin Jeong-eum (훈민정음) è il nome storico originale, mentre i coreani del nord adottano il nome Chosŏn’gŭl (조선글) poiché danno alla corea un diverso nome: Chosŏn (조선).
Ma chi lo ha inventato? Da dove deriva la necessità di coniare un nuovo alfabeto?
Questo alfabeto venne inventato da Sejong il Grande (세종대왕), salito al trono a soli 21 anni, dopo l’abdicazione del ribelle fratello maggiore.
Egli era un re molto rivoluzionario che fu fondamentale per lo sviluppo della Corea e, proprio per questo, si aggiudicò il titolo di “grande”.
Tornando al nostro Hangul, esso fu completato tra il 1443 e il 1444 e grazie a un documento pubblicato due anni dopo – il Hunmin Jeong-eum Haerye (spiegazioni ed esempi dell’alfabeto coreano) – si poté sfatare una leggenda nella quale si pensava che re Sejong si fosse ispirato a un reticolo intricato per la creazione di quest’ultimo.
Antecedentemente all’invenzione dell’hangul, in Corea veniva utilizzato l’alfabeto cinese basato sugli hanja, giudicati però negativamente dal sovrano poiché non accurati nel rappresentare esattamente i suoni e in più troppo difficili per essere appresi dalla gente comune. Infatti conoscere gli hanja era un privilegio riservato solamente all’élite.
Purtroppo però questo nuovo alfabeto accessibile a tutte le classi sociali non fu ben accolto dagli aristocratici e nel 1444 la protesta di Choe Manri e di altri confuciani fu un esempio di tale malcontento.
Alla morte del sovrano però l’hangul fu proibito dal suo successore re Yeonsangun (연산군) e rimase utilizzato solo dalle donne e dalle persone non istruite. Questo fino al XIX secolo.
Infatti in tale secolo il Giappone, che in quel momento cercava di ostacolare i rapporti della Corea con la Cina, vide nell’hangul un simbolo nazionale e, nel 1894 durante la riforma di Gabo (갑오 개혁), l’hangul fu adottato nei documenti ufficiali.
Purtroppo però durante la supremazia giapponese sulla Corea, a partire dal 1910 quest’ultimo venne bandito.
Fu adottato finalmente come lingua ufficiale solamente nel 1945 quando la Corea divenne nuovamente uno stato indipendente.
Al giorno d’oggi vi è una festività per celebrare la ricorrenza della nascita dell’hangŭl/chosŏngŭl che cade il 9 ottobre in Corea del Sud e il 15 gennaio in Corea del Nord.
Beatrice Borrello
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